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Intervista

Vittoria De Carlo

Vittoria De Carlo è un'art director con il naso all'in su e con i piedi abbastanza saldi a terra. Noi TheCorner.com l'abbiamo incontrata e abbiamo capito meglio qual è il suo stile e e cosa ne pensa di Milano.

Ciao Vittoria, ci racconti un po' chi sei?

Ciao, sono Vittoria e sono un'art director, based a Milano. Anche se dovessi definirmi, preferirei descrivermi come una creativa.

Lavorare con le immagini per me è una sorta di ossessione o di dono, è come se avessi un terzo occhio che mi porta sempre a notare le piccole cose che mi circondano.

vittoria

Quando nella tua vita hai capito di volere intraprendere un percorso creativo e quali sono state le influenze che hanno messo in moto la tua creatività?

Sono cresciuta in un ambiente creativo, sono figlia di due architetti e il motto, in realtà, che mi ha educato è stato quello di mio nonno di tenere sempre il naso all'in su e i piedi per terra. Sulla prima ce l'ho fatta, coi piedi per terra abbastanza.

Cosa vuol dire per te lavorare con le immagini? E come nasce l'idea dei collage?

Lavorare con le immagini per me è una sorta di ossessione o di dono, è come se avessi un terzo occhio che mi porta sempre a notare le piccole cose che mi circondano. La mia videocamera non è felicissima perché scatto più o meno dalle 15 alle 20 foto giornaliere. L'idea dei collage nasce dall'idea di contrapporre immagini anche quotidiane che trovo e che vedo tutti i giorni tra di loro e creando una connessione contrapponendole o trovando loro un legame.

Quali elementi non posso mancare nel tuo spazio creativo e quanto la moda ha influenzato e influenza la tua personalità?

Nel mio spazio creativo non possono sicuramente mancare una buona luce, un buon profumo, forse da delle mie candele, dei miei incensi, della bella musica e possibilmente stare a piedi nudi. La moda, per me è un insieme di mondi legati tra di loro, ha a che fare sicuramente con il mondo del food, dell'interior, dello spazio. Per me la moda è questo.

Quando nella tua vita hai capito di volere intraprendere un percorso creativo e quali sono state le influenze che hanno messo in moto la tua creatività?

Sono cresciuta in un ambiente creativo, sono figlia di due architetti e il motto, in realtà, che mi ha educato è stato quello di mio nonno di tenere sempre il naso all'in su e i piedi per terra. Sulla prima ce l'ho fatta, coi piedi per terra abbastanza.

Cosa vuol dire per te lavorare con le immagini? E come nasce l'idea dei collage?

Lavorare con le immagini per me è una sorta di ossessione o di dono, è come se avessi un terzo occhio che mi porta sempre a notare le piccole cose che mi circondano. La mia videocamera non è felicissima perché scatto più o meno dalle 15 alle 20 foto giornaliere. L'idea dei collage nasce dall'idea di contrapporre immagini anche quotidiane che trovo e che vedo tutti i giorni tra di loro e creando una connessione contrapponendole o trovando loro un legame.

Quali elementi non posso mancare nel tuo spazio creativo e quanto la moda ha influenzato e influenza la tua personalità?

Nel mio spazio creativo non possono sicuramente mancare una buona luce, un buon profumo, forse da delle mie candele, dei miei incensi, della bella musica e possibilmente stare a piedi nudi. La moda, per me è un insieme di mondi legati tra di loro, ha a che fare sicuramente con il mondo del food, dell'interior, dello spazio. Per me la moda è questo.

Definisci il tuo stile in tre parole.

Allora il mio stile in tre parole: sicuramente libero, mi piace quel che mi piace, mediterraneo, estivo, vivrei in pareo e ciabatte 365 giorni l'anno, eclettico, spontaneo, sono già quattro però, si, mi sento a mio agio sia con un paio di mocassini da uomo che con un paio, no, con una minigonna da Barbie.

Milano è la città in cui hai scelto di vivere. Da Art director, che look assoceresti alla Milano del 2023?

Milano, la odio e la amo. È sicuramente casa, e il posto dove farò base nei prossimi anni, ma non sono sicura che rimarrò qui a vivere. Anche se il mio tetto sarà sempre questo. Se dovessi associare un look alla Milano di oggi, proporrei una donna a suo agio con un denim, forse una gonna in denim, un mocassino per stare comoda, un blazer gigante e magari una camicia da uomo e un bellissimo occhiale da sole, col rossetto ovviamente.

Definisci il tuo stile in tre parole.

Allora il mio stile in tre parole: sicuramente libero, mi piace quel che mi piace, mediterraneo, estivo, vivrei in pareo e ciabatte 365 giorni l'anno, eclettico, spontaneo, sono già quattro però, si, mi sento a mio agio sia con un paio di mocassini da uomo che con un paio, no, con una minigonna da Barbie.

Milano è la città in cui hai scelto di vivere. da art director, che look assoceresti alla Milano del 2023?

Milano, la odio e la amo. È sicuramente casa, e il posto dove farò base nei prossimi anni, ma non sono sicura che rimarrò qui a vivere. Anche se il mio tetto sarà sempre questo. Se dovessi associare un look alla Milano di oggi, proporrei una donna a suo agio con un denim, forse una gonna in denim, un mocassino per stare comoda, un blazer gigante e magari una camicia da uomo. È un bellissimo occhiale da sole, col rossetto ovviamente.