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Intervista

Valentina Vernia

Una ballerina dalla grande passione e dal cuore d'oro, che ha imparato ad apprezzare se stessa e che ama incoraggiare il prossimo.
Lei è Valentina Vernia, e qui, su TheCornerZine, ci parlerà della sua carriera e delle sue emozioni che l'hanno guidata per tutto il suo percorso.

Ciao, Valentina! Inizierei chiedendoti di ripercorrere assieme il tuo percorso di ballerina: come hai iniziato e come sei arrivata dove sei ora.

Ciao!
Ho iniziato a ballare a 3 anni, mamma e papà hanno capito subito il mio bisogno esagerato di sfogarmi (essendo stata iperattiva fin da subito) e quindi mi hanno fatto iniziare con ginnastica ritmica a livello agonistico.
Quindi fra mille allenamenti e gare facevo sempre avanti e indietro fra scuola e palestra ed è andata così fino ai 13 anni. Un giorno decido di smettere con le gare e con la ginnastica ed inizio a saltare da un corso di danza all’altro, provando vari stili, nella perenne ricerca dello stile che riuscisse a sfogare di più questa ribellione che ho sempre portato dentro. Dopo un anno inizio a studiare hiphop ed entro a far parte di una crew del mio paesino, e iniziamo a fare gare e concorsi in giro per l’italia. Inizio anche a viaggiare, per studiare il più possibile, e vado anche a Los Angeles per approfondire i miei studi e la mia tecnica. Uscita dalle superiori mi impongo di riuscire a rendere ciò che fino ad allora era stato solo un hobby, in un lavoro vero e proprio e, supportata dai miei genitori, e determinata come non mai, mi butto nel mondo delle audizioni. Ottengo così il mio primo lavoro, alla mia prima audizione, e parto per la Sicilia. Vengo presa in infatti per far parte di corpo di ballo di un film Disney, e da lì non mi sono mai più fermata. Inizio infatti a presentarmi ad ogni audizioni che si presentava, e così ho lavorato per tantissime produzioni televisive. DanceDanceDance, Furore, Xfactor, Balalaika ecc.. Inizio anche a ballare per numerosi artisti italiani, sia durante i live show, che nei videoclip ufficiali, fra cui Elettra Lamborghini, Guè Pequeno, Annalisa, Giorgia, J-Ax e Fedez, Loredana Bertè, Le Donatella... Nike Woman mi nota, e dopo un colloquio conoscitivo, divento la prima testimonial Nike italiana, rappresentando i ballerini italiani.
Mentre lavoravo per un programma televisivo con Al Bano, leggo che Timor Steffens (coreografo ad Amici) stava cercando qualcuno che rappresentasse l’hiphop all’interno della scuola di Amici e, senza neanche pensarci due volte, il giorno dopo ero lì, determinata ad ottenere il banco.
Entro nella scuola, e quando esco inizio ad insegnare in tantissime scuole italiane. Vado a New York prendendo parte alla compagnia mondiale di Nike Woman, e dopo un’audizione, inizio a lavorare nel corpo di ballo di un programma Rai condotto da Gigi D’Alessio e Vanessa Incontrada.

La danza è l’origine della terra, che è un elemento che è da sempre presente nei nostri libri di storia e che, insieme alla musica, è il linguaggio universale dell’essere umano.

Valentina Vernia

Qual è stata la parte più dura di questo tuo percorso? E quella che ti ha regalato maggiori soddisfazioni?

In realtà la risposta vale per entrambe le cose, mi spiego meglio:
Vivo perennemente con la valigia pronta, dormo sempre in posti diversi, sono sempre lontana da casa, dalla mia famiglia e dai miei amici d’infanzia. Spesso sono sola, e i ritmi ti portano a dormire poco e a fare orari allucinanti. Si mangia in modo disordinato e non fai in tempo a finire una cosa che devi subito farne un’altra. L’altra parte della medaglia è che però di conseguenza conosco tante persone, non mi annoio mai, vengo pagata per fare quello che mi piace, comunico con la danza e colleziono una marea di soddisfazioni. La cosa strana è che non mi rendo mai conto di quanto faccio e ogni giorno voglio sempre di più. Quindi il bello ed il brutto è che è una vita estremamente stressante, ma quando arrivi a casa, o in hotel, o sul divano di un amico la sera, hai il sorriso perennemente stampato in faccia.

La danza nel corso degli anni ha subito parecchie contaminazioni e si è evoluta parecchio, in termini di stili: qual è il tuo tipo di danza preferito? E come vedi il futuro di quest'arte a livello mondiale, nel senso, credi che tenderà ad essere meno popolare oppure no?

Come base sono una ballerina hiphop, negli anni però mi sono avvicinata molto alle mie origini (mia mamma è della Sierra Leone) e ho spesso e volentieri contaminato con l’Afro (che ho studiato) le mie conoscenze di base. Credo infatti che per rendere uno stile immortale bisogna fare un continuo lavoro di ricerca ed evoluzione. L’hiphop infatti muta tanto nel tempo, i ballerini girano, escono dalle loro scuole per esplorare il mondo esterno, e questo porta ad una contina crescita all’interno di questo stile.

Se dovessi convincere qualcuno ad iniziare a fare danza, premendo sul fatto che sia la più bella tra le arti e le discipline, cosa gli diresti?

Gli direi che quando si fa fatica ad esprimersi a parole, la danza aiuta a scaricare e sfogare tutto ciò che dentro sta implodendo. Gli direi che la danza è l’origine della terra, che è un elemento che è da sempre presente nei nostri libri di storia e che, insieme alla musica, è il linguaggio universale dell’essere umano.
Gli direi che è fatta di energia, di vibrazioni e di pelle d’oca, e che non c’è il giusto o lo sbagliato quando ci si impegna e si sorride sempre, nonostante le critiche o i giudizi delle persone. Gli direi che fa bene al cuore, perché mentre si balla esisti solo tu, che fluttui fra note e l’aria circostante. Gli direi che la danza spesso ti fa provare emozioni che non credevi potessero esistere, e che può far piangere come far ridere, ma che scatenerà sempre un’emozione. Gli direi che la danza ti riempie, e ti svuota, e ti riempie di nuovo, e ti porta a conoscere le persone sotto un punto di vista diverso. Quando si balla, infatti, siamo tutti diversi e la diversità è ciò che rende un ballerino speciale.

Che consigli daresti ad una giovane ballerina o ad un giovane ballerino che vuole iniziare a dedicarsi alla danza?

L’unico vero consiglio, è di non fermarsi davanti a nulla. Di impegnarsi tanto prendendo ogni critica come modo per migliorarsi, perché l’impegno e la determinazione valgono più del talento stesso.

Hai partecipato anche anche a talent show, cimentandoti in competizioni riguardanti la tua passione. Che opinioni hai dei talent show, e come è stata la tua esperienza con questi ultimi?

In realtà io odio la televisione, fin da piccola non sono mai stata un’amante del divano e delle serie tv ed è per questo che spesso sono fuori dal mondo. Di conseguenza non ho mai seguito nessun talent show. Per questo, ho affrontato l’esperienza ad Amici con molta semplicità, non avendo né un'opinione né un pregiudizio. Ho solo seguito il flusso del mio istinto prendendo tutto con leggerezza d’animo e determinazione.
La mia esperienza infatti è stata molto particolare. Mi sono sentita subito a mio agio, e anche se può sembrare una cosa positiva in realtà mi ha portato a vivere tutto con solo cuore e istinto, facendomi legare con chiunque lavorasse all’interno del programma e soprattutto con i concorrenti, facendomi soffrire tanto di nostalgia una volta finito tutto. Il mio difetto infatti è rendere casa ogni posto in cui vado, quindi ammetto di aver lasciato lì dentro un pezzettino di cuore.

Hai altre passioni, oltre alla danza, che magari ti hanno accompagnata e aiutata anche durante il tuo percorso di ballerina? O magari qualche persona che ti è stata di ispirazione?

Oltre alla danza, ho altre mille passioni, sono infatti artisticamente iperattiva e cerco sempre di fare più cose possibili. Adoro fare video, montarli e creare piccole scenette divertenti per far ridere le persone. Amo disegnare, e disegno quasi compulsivamente non appena mi trovo davanti ad un pezzettino di carta e una penna. Amo i vestiti, colleziono infatti capi vintage e sogno, fra le tante cose, di aprire un piccolo mercatino con i pezzi più assurdi che ho nell’armadio. Amo scrivere, ho una cinquantina di diari sparsi per tutta la casa. Da piccola ero un’atleta, facevo gare di velocità, salto in lungo e ostacoli, e quella parte più sportiva so che un giorno tornerà fuori facendomi tornare la voglia di fare qualche allenamento di atletica.
Le persone che mi ispirano da sempre sono mamma e papà, i miei eroi. Sempre felici, sempre forti, sempre a testa alta e onesti con tutti.

C'è ancora qualcosa, nella danza, che vorresti imparare, scoprire o perfezionare? E in futuro vorresti insegnare?

Certo. Tutto. Mi piace pensare di dover partire ogni giorno da zero, e di dover arrivare a 99 entro fine giornata. Dico 99 perché mi sprona ad arrivare a 100 e quindi a svegliarmi con la voglia di impegnarmi ancora di più.

**Hai 182K follower su Instagram. Qual è il tuo rapporto con questi ultimi, e cosa ne pensi? Come gestisci la popolarità e le eventuali critiche? **

C’è stato un periodo dopo Amici durante il quale ricevevo tante, tantissime critiche e offese, che andavano quasi ad intasarmi la posta. All’inizio ammetto che l’ho vissuta un po’ male, ho iniziato a mettere in dubbio me stessa, sotto tanti punti di vista: l’estetica, la mia bravura come ballerina, il mio modo di pormi e le mie scelte di vita. Poi, ho deciso di sdrammatizzare, su tutto, continuando ad essere la persona che sono. Ho iniziato a lavorare sulla mia utostima e su quella degli altri, mandando sempre messaggi positivi ai giovani d’oggi.
Per esempio lanciando delle challenge sul self love, o ripetendo a tutti ogni giorno di amarsi, indipendentemente da tutto il resto. Il mio obiettivo infatti è quello di far capire alle persone che la diversità è un elemento fondamentale, che ridere fa bene al cuore e che l’importante non è apparire, ma far pace con noi stessi. Quindi in realtà questi 180 mila follower mi spingono tutti i giorni ad essere una persona migliore, visto che sono responsabile di migliaia di ragazzini.

Passiamo alla moda: hai dei must-have che non possono proprio mancare nel tuo guardaroba? Se sì, perché li consideri tali? Inoltre mi domandavo se segui qualche trend legato alla moda e, di conseguenza, quale sia il tuo modo di vestire. Come lo descriveresti?

Diciamo che da ballerina, un must-have è sicuramente la tuta. Patrimonio dell’umanità. Quindi tutto ciò che esiste di sportivo, per me è fondamentale.
Non sono una ragazza che ama vestitini e gonne, però sono ossessionata dalle giacche. Ne avrò infatti una quarantina.

Quali sono i tre momenti migliori della tua carriera che metteresti sul podio?

Quando ho ottenuto il primo lavoro, e quindi rassicurando i miei genitori sulla mia scelta lavorativa.
Quando mamma è venuta in trasmissione, facendomi crollare emotivamente come una bambina.
Quando ricevo messaggi di persone che grazie a me hanno iniziato ad amarsi.

Per il futuro, ti vedi ancora come ballerina, o pensi che ti dedicherai anche a qualcos'altro? In ogni caso, quale sarebbe la motivazione?

Per il mio futuro voglio solo una cosa: la serenità. Di conseguenza lavoro ogni giorno sul mettere passione e determinazione in tutto ciò che faccio, qualsiasi siano le mie scelte.

Concludiamo chiedendoti se c'è ancora qualche sogno nel cassetto che vorresti vedere realizzato

Per scaramanzia, tengo i miei sogni nel cassetto del mio cuore, però posso dire che voglio aiutare tante persone a trovare il bello che hanno dentro, perché credo che ognuno di noi abbia un talento.

Qual è stata la parte più dura di questo tuo percorso? E quella che ti ha regalato maggiori soddisfazioni?

In realtà la risposta vale per entrambe le cose, mi spiego meglio:
Vivo perennemente con la valigia pronta, dormo sempre in posti diversi, sono sempre lontana da casa, dalla mia famiglia e dai miei amici d’infanzia. Spesso sono sola, e i ritmi ti portano a dormire poco e a fare orari allucinanti. Si mangia in modo disordinato e non fai in tempo a finire una cosa che devi subito farne un’altra. L’altra parte della medaglia è che però di conseguenza conosco tante persone, non mi annoio mai, vengo pagata per fare quello che mi piace, comunico con la danza e colleziono una marea di soddisfazioni. La cosa strana è che non mi rendo mai conto di quanto faccio e ogni giorno voglio sempre di più. Quindi il bello ed il brutto è che è una vita estremamente stressante, ma quando arrivi a casa, o in hotel, o sul divano di un amico la sera, hai il sorriso perennemente stampato in faccia.

La danza nel corso degli anni ha subito parecchie contaminazioni e si è evoluta parecchio, in termini di stili: qual è il tuo tipo di danza preferito? E come vedi il futuro di quest'arte a livello mondiale, nel senso, credi che tenderà ad essere meno popolare oppure no?

Come base sono una ballerina hiphop, negli anni però mi sono avvicinata molto alle mie origini (mia mamma è della Sierra Leone) e ho spesso e volentieri contaminato con l’Afro (che ho studiato) le mie conoscenze di base. Credo infatti che per rendere uno stile immortale bisogna fare un continuo lavoro di ricerca ed evoluzione. L’hiphop infatti muta tanto nel tempo, i ballerini girano, escono dalle loro scuole per esplorare il mondo esterno, e questo porta ad una contina crescita all’interno di questo stile.

Se dovessi convincere qualcuno ad iniziare a fare danza, premendo sul fatto che sia la più bella tra le arti e le discipline, cosa gli diresti?

Gli direi che quando si fa fatica ad esprimersi a parole, la danza aiuta a scaricare e sfogare tutto ciò che dentro sta implodendo. Gli direi che la danza è l’origine della terra, che è un elemento che è da sempre presente nei nostri libri di storia e che, insieme alla musica, è il linguaggio universale dell’essere umano.
Gli direi che è fatta di energia, di vibrazioni e di pelle d’oca, e che non c’è il giusto o lo sbagliato quando ci si impegna e si sorride sempre, nonostante le critiche o i giudizi delle persone. Gli direi che fa bene al cuore, perché mentre si balla esisti solo tu, che fluttui fra note e l’aria circostante. Gli direi che la danza spesso ti fa provare emozioni che non credevi potessero esistere, e che può far piangere come far ridere, ma che scatenerà sempre un’emozione. Gli direi che la danza ti riempie, e ti svuota, e ti riempie di nuovo, e ti porta a conoscere le persone sotto un punto di vista diverso. Quando si balla, infatti, siamo tutti diversi e la diversità è ciò che rende un ballerino speciale.

Che consigli daresti ad una giovane ballerina o ad un giovane ballerino che vuole iniziare a dedicarsi alla danza?

L’unico vero consiglio, è di non fermarsi davanti a nulla. Di impegnarsi tanto prendendo ogni critica come modo per migliorarsi, perché l’impegno e la determinazione valgono più del talento stesso.

Hai partecipato anche anche a talent show, cimentandoti in competizioni riguardanti la tua passione. Che opinioni hai dei talent show, e come è stata la tua esperienza con questi ultimi?

In realtà io odio la televisione, fin da piccola non sono mai stata un’amante del divano e delle serie tv ed è per questo che spesso sono fuori dal mondo. Di conseguenza non ho mai seguito nessun talent show. Per questo, ho affrontato l’esperienza ad Amici con molta semplicità, non avendo né un'opinione né un pregiudizio. Ho solo seguito il flusso del mio istinto prendendo tutto con leggerezza d’animo e determinazione.
La mia esperienza infatti è stata molto particolare. Mi sono sentita subito a mio agio, e anche se può sembrare una cosa positiva in realtà mi ha portato a vivere tutto con solo cuore e istinto, facendomi legare con chiunque lavorasse all’interno del programma e soprattutto con i concorrenti, facendomi soffrire tanto di nostalgia una volta finito tutto. Il mio difetto infatti è rendere casa ogni posto in cui vado, quindi ammetto di aver lasciato lì dentro un pezzettino di cuore.

Hai altre passioni, oltre alla danza, che magari ti hanno accompagnata e aiutata anche durante il tuo percorso di ballerina? O magari qualche persona che ti è stata di ispirazione?

Oltre alla danza, ho altre mille passioni, sono infatti artisticamente iperattiva e cerco sempre di fare più cose possibili. Adoro fare video, montarli e creare piccole scenette divertenti per far ridere le persone. Amo disegnare, e disegno quasi compulsivamente non appena mi trovo davanti ad un pezzettino di carta e una penna. Amo i vestiti, colleziono infatti capi vintage e sogno, fra le tante cose, di aprire un piccolo mercatino con i pezzi più assurdi che ho nell’armadio. Amo scrivere, ho una cinquantina di diari sparsi per tutta la casa. Da piccola ero un’atleta, facevo gare di velocità, salto in lungo e ostacoli, e quella parte più sportiva so che un giorno tornerà fuori facendomi tornare la voglia di fare qualche allenamento di atletica.
Le persone che mi ispirano da sempre sono mamma e papà, i miei eroi. Sempre felici, sempre forti, sempre a testa alta e onesti con tutti.

C'è ancora qualcosa, nella danza, che vorresti imparare, scoprire o perfezionare? E in futuro vorresti insegnare?

Certo. Tutto. Mi piace pensare di dover partire ogni giorno da zero, e di dover arrivare a 99 entro fine giornata. Dico 99 perché mi sprona ad arrivare a 100 e quindi a svegliarmi con la voglia di impegnarmi ancora di più.

**Hai 182K follower su Instagram. Qual è il tuo rapporto con questi ultimi, e cosa ne pensi? Come gestisci la popolarità e le eventuali critiche? **

C’è stato un periodo dopo Amici durante il quale ricevevo tante, tantissime critiche e offese, che andavano quasi ad intasarmi la posta. All’inizio ammetto che l’ho vissuta un po’ male, ho iniziato a mettere in dubbio me stessa, sotto tanti punti di vista: l’estetica, la mia bravura come ballerina, il mio modo di pormi e le mie scelte di vita. Poi, ho deciso di sdrammatizzare, su tutto, continuando ad essere la persona che sono. Ho iniziato a lavorare sulla mia utostima e su quella degli altri, mandando sempre messaggi positivi ai giovani d’oggi.
Per esempio lanciando delle challenge sul self love, o ripetendo a tutti ogni giorno di amarsi, indipendentemente da tutto il resto. Il mio obiettivo infatti è quello di far capire alle persone che la diversità è un elemento fondamentale, che ridere fa bene al cuore e che l’importante non è apparire, ma far pace con noi stessi. Quindi in realtà questi 180 mila follower mi spingono tutti i giorni ad essere una persona migliore, visto che sono responsabile di migliaia di ragazzini.

Passiamo alla moda: hai dei must-have che non possono proprio mancare nel tuo guardaroba? Se sì, perché li consideri tali? Inoltre mi domandavo se segui qualche trend legato alla moda e, di conseguenza, quale sia il tuo modo di vestire. Come lo descriveresti?

Diciamo che da ballerina, un must-have è sicuramente la tuta. Patrimonio dell’umanità. Quindi tutto ciò che esiste di sportivo, per me è fondamentale.
Non sono una ragazza che ama vestitini e gonne, però sono ossessionata dalle giacche. Ne avrò infatti una quarantina.

Quali sono i tre momenti migliori della tua carriera che metteresti sul podio?

Quando ho ottenuto il primo lavoro, e quindi rassicurando i miei genitori sulla mia scelta lavorativa.
Quando mamma è venuta in trasmissione, facendomi crollare emotivamente come una bambina.
Quando ricevo messaggi di persone che grazie a me hanno iniziato ad amarsi.

Per il futuro, ti vedi ancora come ballerina, o pensi che ti dedicherai anche a qualcos'altro? In ogni caso, quale sarebbe la motivazione?

Per il mio futuro voglio solo una cosa: la serenità. Di conseguenza lavoro ogni giorno sul mettere passione e determinazione in tutto ciò che faccio, qualsiasi siano le mie scelte.

Concludiamo chiedendoti se c'è ancora qualche sogno nel cassetto che vorresti vedere realizzato

Per scaramanzia, tengo i miei sogni nel cassetto del mio cuore, però posso dire che voglio aiutare tante persone a trovare il bello che hanno dentro, perché credo che ognuno di noi abbia un talento.