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Intervista

Simone Furlan

Simone Furlan è lo stylist di alcune delle celebrieties più interessanti del momento: da Madame a Mara Sattei, passando per Manuelito, ci siamo fatti raccontare da dove nasce questa passione per la moda e per la musica.

Ciao Simone, ci racconti un po’ chi sei e come nasce la tua passione per la moda?

Sono uno stylist e art director con base a Milano, città in cui sono nato. La mia passione per la moda credo sia nata guardando i look delle mie popstar preferite sin da quando ero piccolo. La musica e gli immaginari degli artisti che ammiravo hanno giocato un ruolo fondamentale nell’interessarmi al costume, agli stili. Oggi mi occupo dell’immagine di alcuni artisti musicali e del grande schermo, sono consulente per alcuni brand. Da circa un anno sto provando a fare altro che esula un po’ dal lavoro del mero styling/art direction. Ad esempio: ho realizzato una puntata di un format tv inglese e creato un podcast a tema sanremese per Vogue Italia e RaiRadio2 l’anno scorso. Mi sto anche divertendo a fare interviste quando ce n’è l’occasione: recentemente una in particolare alla mitica Ornella Vanoni.

La parte migliore è quando arrivi a una sintonia: non servono più parole ma una veloce chiacchiera e si è già allineati sul da farsi.

Simone Furlan

Sei un affermato celebrities stylist. Quali sono i pregi e i difetti di lavorare con i personaggi noti?
Ho la fortuna di lavorare con gli artisti che ascolto, sono fortunato e questo è senz’altro un pregio del lavoro che faccio. Mi piace confrontarmi, sentire più voci e capire come far funzionare tutto al meglio. La parte migliore è quando arrivi a una sintonia: non servono più parole ma una veloce chiacchiera e si è già allineati sul da farsi. Il difetto è la corsa, la fretta. A volte c’è troppo poco tempo rispetto a tutto quello che andrebbe fatto ma, ad ogni modo, lo si porta a casa.

Ci spieghi qual è il processo creativo per l’organizzazione di un look di un tuo cantante?
Lavoro in diverse maniere a seconda della situazione. Solitamente ascolto il pezzo/l’album veramente molte volte. Prima la musica scaturisce nella mia testa qualcosa e poi con la ricerca approfondisco. Cerco reference visive che non siano solo provenienti dal mondo fashion. Odio la auto referenzialità e per evitarla approfondisco anche con ispirazioni provenienti dall’arte visiva. Una volta capita la direzione la propongo all’artista e il team. Approvato il concept, si procede con le richieste ai brand: si raccolgono i pezzi che compongono il puzzle finale. Una parte importante è coinvolgere make-up artist ad hairstylist.

Se non avessi fatto lo stylist, cosa ti sarebbe piaciuto fare?

Credo il musical performer, studiai per diventarlo quando ero più piccolo. Canto spesso, da solo e in compagnia, sperando sia cosa gradita a chi mi sta intorno!

Sei un affermato celebrities stylist. Quali sono i pregi e i difetti di lavorare con i personaggi noti?
Ho la fortuna di lavorare con gli artisti che ascolto, sono fortunato e questo è senz’altro un pregio del lavoro che faccio. Mi piace confrontarmi, sentire più voci e capire come far funzionare tutto al meglio. La parte migliore è quando arrivi a una sintonia: non servono più parole ma una veloce chiacchiera e si è già allineati sul da farsi. Il difetto è la corsa, la fretta. A volte c’è troppo poco tempo rispetto a tutto quello che andrebbe fatto ma, ad ogni modo, lo si porta a casa.

Ci spieghi qual è il processo creativo per l’organizzazione di un look di un tuo cantante?
Lavoro in diverse maniere a seconda della situazione. Solitamente ascolto il pezzo/l’album veramente molte volte. Prima la musica scaturisce nella mia testa qualcosa e poi con la ricerca approfondisco. Cerco reference visive che non siano solo provenienti dal mondo fashion. Odio la auto referenzialità e per evitarla approfondisco anche con ispirazioni provenienti dall’arte visiva. Una volta capita la direzione la propongo all’artista e il team. Approvato il concept, si procede con le richieste ai brand: si raccolgono i pezzi che compongono il puzzle finale. Una parte importante è coinvolgere make-up artist ad hairstylist.

**Se non avessi fatto lo stylist, cosa ti sarebbe piaciuto fare? **

Credo il musical performer, studiai per diventarlo quando ero più piccolo. Canto spesso, da solo e in compagnia, sperando sia cosa gradita a chi mi sta intorno!

Qual è stato il progetto su cui hai lavorato che ti ha reso più orgoglioso e fiero del tuo lavoro?

Odio scegliere. Dunque te ne dico almeno tre! Madame a Sanremo nel 2021 e tutto il lavoro iconografico che abbiamo fatto insieme alla Maison Dior; il percorso stilistico fatto con Manuelito a X Factor, la collaborazione con Giampaolo Sgura per le foto dell’album “Universo” di Mara Sattei. Sono fiero di avere a che fare con persone che stimo, sono degli amici. Senza la fiducia loro e dei team non ce l’avrei fatta.

Se dovessi decidere una celebrities internazionale con cui lavorare, chi diresti e perché?
Credo Lady Gaga. Non sono mai stato tanto fan di un’artista quanto di lei.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto lavorando a tante cose in direzioni diverse. Ho ripreso a fare editoriali e vorrei approfondire quella parte. Vorrei ampliare la mia rete di consulenze, non solo per ragioni economiche, ma anche per essere stimolato da idee estetiche e progettuali differenti dalla mia. Vorrei comunicare a tante persone creando progetti interessanti di varia natura non solo in ambito moda.

Qual è stato il progetto su cui hai lavorato che ti ha reso più orgoglioso e fiero del tuo lavoro?

Odio scegliere. Dunque te ne dico almeno tre! Madame a Sanremo nel 2021 e tutto il lavoro iconografico che abbiamo fatto insieme alla Maison Dior; il percorso stilistico fatto con Manuelito a X Factor, la collaborazione con Giampaolo Sgura per le foto dell’album “Universo” di Mara Sattei. Sono fiero di avere a che fare con persone che stimo, sono degli amici. Senza la fiducia loro e dei team non ce l’avrei fatta.

Se dovessi decidere una celebrities internazionale con cui lavorare, chi diresti e perché?
Credo Lady Gaga. Non sono mai stato tanto fan di un’artista quanto di lei.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto lavorando a tante cose in direzioni diverse. Ho ripreso a fare editoriali e vorrei approfondire quella parte. Vorrei ampliare la mia rete di consulenze, non solo per ragioni economiche, ma anche per essere stimolato da idee estetiche e progettuali differenti dalla mia. Vorrei comunicare a tante persone creando progetti interessanti di varia natura non solo in ambito moda.