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Intervista

Simone Bredaiol

Non è cosa comune incontrare un modello che ama passare più tempo in riva a un fiume a pescare che di fronte alla macchina fotografica. Nonostante ciò, noi di The Corner Zine, l’abbiamo trovato: si tratta di Simone Bredaiol, uno dei modelli più richiesti del momento e dal profilo decisamente interessante!

La carriera di modello sicuramente non è un lavoro semplice da iniziare. Ci puoi raccontare come hai iniziato questo lavoro?

Partendo dal presupposto che questo non è mai stato il lavoro che ho sempre sognato, ma che ora lo è diventato, vi posso dire che molto probabilmente era destino che io diventassi un modello. Sono stato “scoperto” da Nicola Giordano, un talent scout Pugliese che tramite Facebook (all’epoca Instagram ancora non esisteva) mi ha contattato chiedendomi se fossi interessato a fare questo lavoro. Inizialmente pensavo fosse una bufala come se ne sentono tante in giro, poi alla fine in una torrida giornata di luglio ci siamo incontrati a Milano assieme ad altri 6/7 aspiranti modelli ed abbiamo fatto il giro di tutte le agenzie principali. Come ultima della lista quel giorno c’era la D’Men, che, dopo il mio colloquio con Max Festari, è diventata la mia Agenzia Madre.

Simone Bredaiol

Ho bisogno di staccare quando non lavoro, di avere i miei spazi i miei amici e le mie cose, quindi appena finisco i miei lavori, ovunque essi siano nel mondo, torno sempre a Treviso. Per quanto io sia molto spesso in posti da sogno, nulla per me è come casa.

Molti modelli vengono o supportati o ostacolati dalla famiglia nell’intraprendere questa carriera. I tuoi genitori cosa hanno detto? Erano più spaventati o emozionati? Chi è il tuo più grande sostenitore?

Io sono nato e cresciuto in un piccolo paese in provincia di Treviso, quindi non vi nego che la carriera da modello, agli occhi dei miei genitori era solo una perdita di tempo. Prima di cominciare a fare questo lavoro, ero un disegnatore di tessuti presso un’azienda della zona con un regolare contratto a tempo indeterminato. Quando dissi che avrei lasciato tutto per provare a diventare modello, il più “preoccupato” fu mio padre, ma per fortuna da parte loro ho sempre avuto ed ho tutt’ora un grande supporto. Il mio più grande sostenitore però è sempre stato Davide, il mio migliore amico, che fin da quando avevamo 16/17 anni mi diceva che dovevo andare a Milano a farmi vedere dalle agenzie, aveva visto giusto secondo voi?

Tu sei originario di un paese in provincia di Treviso (Villorba), ma molto spesso viaggi per il mondo. Preferisci le grandi città, oppure sei uno che preferisce la dimensione tranquilla e serena del paesino?

Si, le mie origini ed il mio modo di vivere sono quelle da paesino con la genuinità ed i limiti che questo “stile di vita” comporta. Ho vissuto per 3 anni a Milano e tra una cosa e l’altra ho passato quasi 1 anno a NY, ma non sono mai riuscito a stare bene come quando sono a casa. Ho bisogno di staccare quando non lavoro, di avere i miei spazi i miei amici e le mie cose, quindi appena finisco i miei lavori, ovunque essi siano nel mondo, torno sempre a Treviso (ora vivo lì). Per quanto io sia molto spesso in posti da sogno, nulla per me è come casa.

Cercando sul web informazioni “sul tuo conto” ho trovato una pagina web dove ti presti a dare lezioni di pesca. Ci puoi dire come nasce questa passione? Qualche aneddoto particolare?

La pesca? Forse è la mia passione più grande. È una passione che mi ha trasmesso mio nonno prendo quando avevo all’incirca 7/8 anni e da allora ogni volta che c’è uno specchio d’acqua, io non riesco a starci distante. Quando non lavoro difficilmente mi troverete ad eventi mondani o a feste in discoteca, ma se mi cercate in riva al mare a Jesolo o nei bellissimi fiumi che attraversano la provincia di Treviso, avete più possibilità di trovarmi. Mi ricordo un giorno, stavo scattando a Cape Town in una tenuta gigantesca un servizio per un cliente inglese, arrivati in location vidi che a due passi c’era un laghetto ed alcune persone che stavano pescando. La produzione mi dovette correre dietro tutto il giorno perché ero riuscito a rubare una canna da pesca a quei pescatori e me ne andavo in giro per il lago a pescare. Scusatemi, ma quando la passione chiama…

Tornando alla carriera da modello, c’è stato un evento, shooting o show che ricordi con piacere? C’è stato un momento in cui hai capito che fare il modello sarebbe stata la tua strada?

Oramai sono 10 anni che faccio questo lavoro, e di aneddoti da raccontare ne avrei un sacco, però, se vi dovessi raccontare un evento in particolare che mi è rimasto impresso è stata la mia prima sfilata per Dolce&Gabbana. Negli shooting fotografici è tutto molto più tranquillo, fondamentalmente sei tu il “protagonista” e tutto gira attorno a te, ma durante le sfilate, tu sei solo uno dei protagonisti, quindi, quando ti ritrovi nel backstage con altri 50 modelli e vieni sballottolato e destra e a sinistra per trucco, prova abito, foto, interviste, e altro ancora, ti senti veramente super eccitato, se poi dovessi parlarvi della scarica di adrenalina che invece arriva una volta che metti piedi sulla passerella, beh, tutti vorreste fare il mio lavoro.

Nel mondo della moda è vero che i modelli stranieri lavorano di più rispetto a quelli italiani?

Quando cominciai io, di modelli italiani ce n’erano veramente pochi. Ora le cose sono cambiate un pochino per fortuna anche se purtroppo solitamente gli italiani si fanno riconoscere subito, e, a mio modo di vedere, i clienti fan bene a preferire i modello stranieri per lavorare, così magari gli italiani imparano a stare al mondo e a portare un po’ più di rispetto per questo lavoro.

Parliamo del tuo look. Se dovessi definirlo con 3 aggettivi come lo definiresti? Qual’è lo stile che meglio ti rappresenta?

Tre aggettivi, sono forse troppi. Diciamo che sono per la semplicità, la comodità ed il colore nero! Scherzi a parte, se entraste nel mio guardaroba vedreste che sono un appassionato del denim Giapponese, delle sneakers di Nike e del colore nero. Alla fine l’eleganza sta nelle cose semplici ed io cerco di essere il più semplice possibile, come nella vita.

Sul set ci sono mai stati momenti in cui ti sei rifiutato di indossare qualcosa scelto dallo stylist? O che hai pensato “cosa mi stanno facendo indossare?”

Perché mai mi dovrei rifiutare di mettere un qualcosa che uno stylist mi dice di indossare? Io sono lì proprio per fare il mio lavoro, cioè quello di mettere ciò che loro mi chiedono di indossare. Ho assistito a scene di persone che si sono rifiutate di indossare alcuni capi, ma a me sinceramente la cosa ha fatto molto ridere. Ci sono stati sicuramente delle situazione in cui mi han messo addosso degli outfit alquanto discutibili, ma come detto prima alla fine questo è il mio lavoro.

Hai un fisico davvero invidiabile! Ti alleni spesso? Che sport pratichi? Segui una dieta particolare?

Sono un uomo molto fortunato, la genetica con me è stata molto generosa, ma ora che non sono più giovane purtroppo sono costretto a passare più tempo in palestra di quello che vorrei. Con tutti i lavori che mi confermano purtroppo non riesco ad essere regolare come vorrei, ma quando sono a casa cerco sempre di andare almeno 4 volte a settimana, ma da un anno a questa parte faccio fatica già solo ad andarcene 2. Ho fatto 12 anni di ciclismo agonistico, quindi ho una passione smisurata per la bici, in inverno quando posso faccio snowboard, in estate mi diverto a fare camminate in montagna con i miei amici, e come ho detto prima, anche se in molti non lo considerano uno sport, pratico la pesca. Parlare di dieta per me è sempre molto difficile visto che sono un gran mangione. Diciamo che sto attento a quello che mangio, cercando di mangiare parecchia frutta e verdura, e solitamente riduco al massimo l’assunzione di carboidrati. Durante i weekend però a volte mangio per 5 persone.

Su instagram hai un profilo che conta 160K followers. Qual’è il tuo rapporto coi social? Hai mai ricevuto critiche da cyberbulli?

Oramai Instagram è parte integrante di questo lavoro poiché molti clienti ora arrivano anche grazie a loro. Con l’agenzia sono anni che stiamo portando avanti questo vero e proprio lavoro ed ora si stanno cominciando a vedere i risultati. I leoni da tastiera ci sono ovunque, l’importante è non dare peso a queste persone che godono a rovinare la vita delle altre.

Progetti per il futuro?

Progetti futuri? Eh, è una domanda che mi stanno ponendo in molti, e che mi sto ponendo sempre più spesso pure io. Diciamo che sono alla ricerca dell’idea giusta per avviare una nuova attività, visto che purtroppo non posso sapere per quanto tempo riuscirò a fare questo lavoro, magari ci aggiorniamo tra un paio d’anni e vi farò sapere.

Quando non lavoro difficilmente mi troverete ad eventi mondani o a feste in discoteca, ma se mi cercate in riva al mare a Jesolo o nei bellissimi fiumi che attraversano la provincia di Treviso, avete più possibilità di trovarmi.