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Intervista

Ricardo Cavolo

Sicuramente, vi sarete già imbattuti nel brillante lavoro di questo artista spagnolo. Il suo nome è Ricardo Cavolo, ed è uno dei creativi più originali della sua generazione. Infatti, dal lavorare a libri illustrati al collaborare con brand di lusso e commerciali, Ricardo ha sviluppato e mantenuto uno stile idiosincratico, giocando con i contrasti. Continuate a leggere per saperne di più su questo giovane artista, e lasciatevi ispirare!

Innanzitutto, quando hai cominciato a disegnare?

Quando ero bambino, come tutti del resto. Da allora, non mi sono mai fermato e ho continuato fino a diventare un professionista.

Ricardo Cavolo

Il mio più grande successo nella vita, come artista, è l’essere in grado di vivere dei miei disegni e dipinti.

Ricardo, come hai sviluppato la tua creatività? E oggi come definiresti il tuo approccio all'arte?

La mia creatività si basa su anni passati a leggere libri e fumetti, e anche a vedere milioni di film. Ultimamente, ho prestato molta attenzione anche alla fotografia, ai documentari e video musicali. Col tempo, YouTube è diventato la mia principale fonte d’ispirazione.

Detto ciò, quando hai realizzato di voler intraprendere una carriera nel mondo dell’arte?

Non ci ho mai pensato nell'ottica di diventare un artista professionista. Ho sempre pensato fosse impossibile, per cui l'ho fatto silenziosamente e senza immaginare come sarebbe potuta essere una carriera nel mondo dell’arte. Dato che ho sempre voluto fare un qualcosa di legato al disegno e alla pittura, sentendo però che si trattava quasi di una missione impossibile, ho pensato di lavorare nella pubblicità, graphic design o qualcosa del genere. L'attenzione che ho, poi, ricevuto grazie ai miei lavori è stata una grande sorpresa per me.

Vivi a Madrid (Spagna), ma viaggi molto. C'è un posto che reputi come una seconda casa? Senti la nostalgia di casa quando sei lontano per lavoro?

Preferisco una vita dove posso viaggiare per buona parte del mio tempo. Spesso ho l'opportunità di viaggiare con mia moglie e mio figlio, ed è bellissimo. Se viaggio da solo, mi mancano naturalmente. La cosa che amo di più nella vita è viaggiare con la mia famiglia.

Rimanendo in tema, qual è il posto dove ti senti più ispirato? Dove vai, e cosa fai, quando hai il cosiddetto blocco dello scrittore?

Devo dire che quasi ogni viaggio è una fonte di grande ispirazione. La meta non importa: potrebbe essere il Messico, la Russia o gli Stati Uniti. Ho una mente molto aperta e trovo ispirazione in ogni luogo che visito. Quando mi blocco, non forzo la situazione. Lascio quello che stavo facendo ed esco per una passeggiata, guardo un film o leggo un libro.

Ricardo, concentriamoci sui tuoi lavori. Di quale progetto sei più orgoglioso? E quale rappresenta meglio il tuo stile?

Vado fiero dei miei murales, e quelli che ho realizzato ultimamente sono molto rappresentativi del mio lavoro. Negli ultimi due anni, il mio lavoro si è evoluto, e ho dipinto un grande murales (di 1,550 metri quadrati) sulle pareti di un silo, che affronta il tema della salute mentale ed è un buon esempio del mio lavoro attuale.

Come descriveresti il tuo stile? Trovo il contrasto tra i soggetti 'demoniaci' e i colori molto brillanti dei tuoi lavori davvero interessante!

Non sono sicuro di come descriverei il mio lavoro. Mi piace usare linee semplici, quasi infantili, con una palette colori molto “forte” e soggetti profondi.

Hai collaborato con diversi brand, come Gucci, Converse e Alexander McQueen. Attualmente, stai lavorando a qualche collaborazione legata al mondo della moda? Quando collabori con un marchio del fashion, c'è un processo che sei solito seguire?

Sì, è uno degli aspetti più eccitanti e divertenti del mio lavoro. Adesso sono alle prese con due collaborazioni, ma non posso dire molto per il momento (Ride, N.d.R.). Quando lavoro a collaborazioni di questo tipo, tento semplicemente di essere me stesso e di fare del mio meglio. So che i brand mi contattano perché trovano i miei lavori adatti al loro progetto, quindi non c’è motivo di stressarsi. Se ti diverti durante il processo, il risultato finale è il meglio che puoi ottenere.

Il pittore messicano Diego Rivera disse: 'Come artista ho sempre tentato di essere fedele alla mia visione della vita, e sono sempre stato in conflitto con quelli che volevano che io dipingessi non ciò che vedevo ma quello che loro volevano che io vedessi'. Sei d'accordo con le parole di Rivera?

Sì, certo. Questo è il dilemma di sempre. All'inizio ho perso alcuni progetti, perché il cliente voleva che facessi cose a cui io non mi sentivo connesso. Adesso è molto più facile per me, dal momento che non lo vedo più come un conflitto. Ho vinto alcune battaglie e, adesso, ho il diritto di decidere cosa fare. Ciò detto, cerco di essere sempre professionale e rispettare il brief. Quello che tento di fare è capire l'obiettivo generale e interpretarlo nell'ottica del mio universo.

Hai illustrato diversi libri, come '101 Artists to Listen to Before You Die' e ‘The Incantations of Daniel Johnston'. Qual è il tuo rapporto con la carta stampata? Sei una persona da libro o e-book?

Una delle cose più belle nella mia vita è il creare libri. Li vedo come progetti di alto livello. Per cui, sono felice di poter lavorare a un nuovo libro quasi ogni anno. Sono un buon lettore, ma è bello stare dall’altra parte, creando libri. Devo dire che preferisco un libro vero e proprio. Comunque, quando viaggi spesso, e leggi qualcosa come tre libri alla volta, un e-book può esserti d'aiuto. Nonostante questo, quando posso, preferisco leggere un libro cartaceo.

Ricardo, puoi condividere con noi il tuo successo più grande?

Per me, è alquanto scontato: il mio più grande successo nella vita, come artista, è l’essere in grado di vivere dei miei disegni e dipinti. Se faccio l'artista e riesco a vivere facendo questo, tutte le cose che mi accadono sono traguardi bellissimi.

Parlando di successo, pensi che avresti raggiunto tutti i tuoi traguardi senza i social network? Qual è il ruolo dei social media nella tua vita di tutti i giorni?

Non saprei. È piuttosto ovvio che buona parte dei progetti mi arriva perché qualcuno ha visto il mio lavoro su internet. Mi piace pensare che, senza i social media, sarei comunque diventato un artista, ma mi ci sarebbe voluto più tempo.

A prescindere dai tuoi successi, hai ancora qualche sogno nel cassetto?

Sì, continuare a essere un artista fino alla fine dei miei giorni. Se dovessi riuscirci, sarei in grado di sviluppare progetti incredibili, che adesso non sono nemmeno in grado d’immaginare. È grandioso.

Per quanto riguarda l’ambito del business, se potessi iniziare da zero, cosa cambieresti?

Probabilmente, andrei più lentamente. Mi sono spremuto nei primi anni di carriera e ho speso molte energie. Mi ha fatto sentire depresso ed esausto per qualche tempo. Ho imparato dai miei sbagli e ora faccio le cose in modo migliore.

Qual è la domanda che non ti hanno mai fatto, ma a cui hai sempre voluto rispondere?

Onestamente non penso troppo a me stesso, per cui non ne ho idea.

Mi piace usare linee semplici, quasi infantili, con una palette colori molto “forte” e soggetti profondi.