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Intervista

Patrick Welde

Un senso di autenticità, gioia, pace e gratitudine. Questo è quello che si nasconde nell’uomo dietro agli scatti attentamente studiati di molti editoriali e riviste internazionali. È uno stylist, un fotografo e un vero e proprio visionario. A darmi la possibilità di immergermi nei suoi pensieri per TheCornerZine è Patrick Welde, scopriamolo insieme!

Descriviti in una parola.

Sincero.

Com’eri da bambino? Eri eclettico, energico e pieno di vita così come sei ora? Diresti che in fondo sei ancora un bambino? In tutto quello che fai?

Spesso mi considero un bambino, le responsabilità non mi piacciono molto. Quando ero piccolo, passavo il tempo in campagna a costruire fortini o capanne con gli amici del mio paese. Dovevo sempre essere la star dello show, come ballerino, cantante o qualunque altra cosa: l’importante era stare al centro dell’attenzione. Ero un bambino molto attivo e vivace, dovevo sempre essere impegnato.

Patrick Welde

Spesso mi considero un bambino, le responsabilità non mi piacciono molto. Quando ero piccolo, passavo il tempo in campagna a costruire fortini o capanne con gli amici del mio paese. Dovevo sempre essere la star dello show, come ballerino, cantante o qualunque altra cosa: l’importante era stare al centro dell’attenzione. Ero un bambino molto attivo e vivace, dovevo sempre essere impegnato.

Quando ero piccolo, a scuola ci chiedevano cosa saremmo voluti diventare e, come potrai immaginare, la maggior parte dei bambini rispondeva il pompiere, l’insegnante, il dottore ecc. Non fraintendermi, questi sono tutti lavori tanto fantastici quanto essenziali nella nostra società. Io rispondevo, però, dicendo che volevo vivere a New York City, nel quartiere di Chelsea. Quindi ho saputo fin da subito che quello che volevo era molto diverso rispetto a quello che desideravano tutti gli altri, ero determinato a cercarlo e trovarlo. Dimmi, da bambino sapevi cosa volevi diventare? O ne avevi un’idea?

Ai tempi del college, sapevo di voler andare in tour con una rockstar. Non avevo la minima idea di cosa avrebbe comportato, o cosa avrei fatto nello specifico, ma volevo stare dietro al palco e viaggiare in tutto il mondo. Ho sempre saputo di voler fare un qualcosa che fosse legato al mondo dell’arte. Ho ripetutamente partecipato alle gare di disegno organizzate dalla banca di un paese vicino al mio. Ho vinto spesso e, ovviamente, pensavo che sarei diventato il prossimo Henri Matisse, ma…

Hai dovuto affrontare una qualche difficoltà nel trovare la tua strada? Mi racconteresti di una volta in cui ti sei veramente sentito vivo ma perso al contempo?

Mi sento vivo quando ho troppo lavoro e mi sembra che sia impossibile riuscire a gestire tutto insieme. Generalmente, in queste situazioni, mi sento anche perso.

Sei mattiniero? O sei un animale notturno?

Dipende molto dalla stagione della quale stiamo parlando. In inverno mi piace alzarmi di buonora, mentre in estate sono più nello spirito notturno.

Io amo leggere, sono un’amante della poesia. Dimmi qual è il tuo genere di elezione e il tuo libro preferito, o l’ultimo che hai letto.

Uno dei miei libri preferiti in assoluto è ‘Le Petit Prince’ di Antoine de Saint-Exupéry. Mi piace molto anche ‘Les liaisons dangereuses’ di Pierre Choderlos de Laclos, credo perché ho sia un lato romantico che un lato drammatico. Ora, sto leggendo ‘Orlando’ di Virginia Woolf.

Descrivi il tuo stile personale.

Il più delle volte, mi vesto Carhartt. Mi sento meglio quando indosso degli abiti da lavoro, abbinandoli a un classico e duraturo paio di Dr. Martens.

Il must have del tuo guardaroba?

Un paio di calzini diamantati.

Per quanto riguarda le stagioni nell’ambito della moda, qual è la tua preferita? Primavera-Estate o Autunno-Inverno?

Il più delle volte, la Primavera-Estate. È sempre abbastanza divertente guardare le modelle quando, nello scattare in esterna, hanno molto freddo, perché indossano dei capi estivi nei mesi invernali…ovviamente, sto scherzando! (Ride, N.d.R.).

Concordi nel dire che i social media hanno dato beneficio alla tua vita personale e professionale?

Non direi nulla di nuovo se affermassi che, per la nostra generazione, tutto è collegato alle immagini. In ogni caso, aprono sicuramente delle porte!

Scegli la tua prossima avventura. Dove sarà e perché?

Nel sud della Francia, con un gruppo di ‘gipsy’ a fare un bagno nel Mediterraneo. Principalmente, perché amo la loro cultura, le loro tradizioni, il loro modo di vivere e, specialmente, la loro umanità.

Se potessi definire il luogo dal quale proviene la tua ispirazione, quale sarebbe?

Sicuramente, il paese dal quale provengo. Ho sempre delle immagini della mia infanzia nella mente.

Ci sono volte in cui, per quanto mi possa sforzare, ho il blocco dello scrittore, al quale mi riferisco con l’espressione ‘cervello in pappa’. In queste occasioni, mi devo fermare e ricorrere a tecniche o attività che mi aiutino a distrarmi e ritrovare l’ispirazione. Hai un qualche ‘strumento di ispirazione/distrazione’?

Correre nei boschi è, senza dubbio, una delle mie attività preferite quando ho bisogno di fare una pausa. E, di solito, mi sento poi meglio e pronto a tornare al lavoro.

Hai una routine quotidiana? Se sì, qual è?

La cosa più importante per iniziare la giornata con il piede giusto è il sentirmi a mio agio negli abiti che indosso, in modo da poter affrontare qualsiasi situazione.

Dimmi un ‘trend’ che vorresti non tornasse più.

Quella particolare tipologica di leggings in Lycra super vistosa e pacchiana. È stata concepita per fare sport.

Sei disposto a condividere un tuo ‘talento nascosto’? Se ti può far sentire meglio, il mio è abbastanza stupido: mi posso toccare il naso con la punta della lingua. Qual è la tua ‘abilità segreta’?

Tempo fa, mi sono rotto un gomito e ora riesco a girare il braccio del tutto. Tra l’altro, sono in grado di leccarmi il gomito.

Guardando avanti, in quale direzione vorresti che la tua vita personale e professionale andassero?

Da qualche parte fra un paese e la città. Mi piace così tanto il contrasto fra silenzio e rumore, ma ho bisogno di trovare un equilibrio fra i due.

Una cosa della quale sei grato.

L’educazione che mi hanno dato i miei genitori.

Ti poni degli obiettivi mensili o annuali? Raccontamene tre.

Guardare alcuni dei film di una lista che ho fatto tre anni fa, ‘progredendo' di anno in anno. Smettere di controllare Instagram non appena apro gli occhi la mattina! E continuare a mangiare molta pizza!

Ai tempi del college, sapevo di voler andare in tour con una rockstar. Non avevo la minima idea di cosa avrebbe comportato, o cosa avrei fatto nello specifico, ma volevo stare dietro al palco e viaggiare in tutto il mondo.