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Intervista

Muriel

Sapete chi è la nuova paladina dei diritti LGBT+ e del Body Positive? La bellissima e coloratissima Muriel. Noi di TheCornerZine abbiamo avuto l’immenso piacere di incontrarla nel mese più Pride dell’anno e abbiamo scoperto una ragazza piena di contenuti e con un sacco di voglia di raccontarsi e di fare. Non perdete un altro secondo e scoprite di più su Muriel, la nostra nuova icona LGBT del mese!

Ciao Muriel, se ti dovessi descrivere con tre aggettivi quali sarebbero e perchè proprio questi 3?

Mi descriverei con sognatrice, empatica e creativa, perché prima di tutto sono del segno dei pesci e poi perché mi piace spesso fantasticare sul mio futuro e sui miei obiettivi, comprendere le storie delle persone che incontro ed infine perché mi piace creare cose. Creare video, disegni, musica, modificare vestiti, decorare le pareti di camera mia... di tutto e di più.

Muriel

Mi piacerebbe tanto vivere in un modo più libero. Sarà un cliché, ma la vita è una sola ed è assurdo che alcune persone pensino di avere il diritto di decidere per il tuo corpo, i tuoi gusti, il tuo aspetto e per il tuo stile di vita.

Quando hai davvero realizzato che la professione “Youtuber” poteva essere quella giusta? Come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato a caricare video su YouTube nel 2012, ma ho iniziato a prenderla più seriamente nel 2015, perché mi occupava veramente tanto tempo rispetto agli inizi e perché la mia community cresceva sempre di più!

Quando Muriel hai capito veramente chi fossi? E sopratutto hai avuto momenti nella tua vita in cui “non ti sei accettata” per quello che eri e hai provato ad essere una persona diversa?
Forse quel momento ancora non è arrivato, penso che la vita sia una scoperta continua. Di certo adesso posso dire di avere la situazione più sotto controllo, quando ero più piccola mi sentivo spesso sbagliata, la pecora nera del gruppo, però non ho mai cercato di cambiare per omologarmi in qualche modo. Preferivo soffrire ma rimanere comunque me stessa invece che mettere una maschera.

Vi è stato qualcuno che ti ha consigliato di lasciare perdere? E invece chi è stato o cosa è stato “la tua benzina”, che ti ha fatto capire che ciò che stavi facendo fosse davvero utile e giusto?
Onestamente no, nessuno ha provato a fermarmi. Ho avuto, e ho tutt'ora, la fortuna di essere circondata da amici e parenti fantastici. Magari ogni tanto scappava la domanda "ma sei sicura di poter guadagnare abbastanza? Non è meglio trovare un altro lavoro?", ma niente di più... alla fine questo è un lavoro nuovo e a volte complesso da comprendere per chi non ne sa nulla. La mia community ha avuto un ruolo fondamentale: crescendo sempre di più ho capito il peso delle mie parole e dei miei numeri, dell'impatto che potevano avere sulla vita di alcune persone. Mi piace l'idea di poter aiutare coloro che magari si sentono sbagliat*, come la vecchia me fondamentalmente.

Hai fatto coming out nel 2016 su Youtube. Come hai avuto l’idea di raccontare una cosa cosi importante su un canale del genere? In che modo hai affrontato il tuo pubblico?
Il mio canale è iniziato come diario di bordo online, ho sempre raccontato le novità sulla mia vita. Nel momento in cui ho accettato il mio orientamento sessuale ho deciso di raccontarlo online, ma in maniera molto leggera, infatti non lo considero come un vero e proprio coming out: il video si chiamava "le tre cose che non sapete su di me", o qualcosa del genere. Nel video raccontavo tre fatti, tre novità, ad esempio il mio aver abbandonato l'università, oppure la mia attrazione verso le ragazze.

Recentemente, la cantante Lizzo, ha pubblicato su IG un video dove esprime la sua volontà, di avere il body che lei preferisce e che la fa stare bene sia dentro che fuori. Quale credi sia stato il più grande insegnamento che tu hai dato alla tua community riguardo al body positivity?
Sicuramente la pazienza. Spesso mi chiedono "ma come fai ad essere così sicura di te?" ed è difficile trovare una risposta! Anche perché non è che io sia questa bomba di autostima! Però ho imparato a parlarmi, a prendere consapevolezza del mio corpo e a smettere di insultarlo in continuazione. Per arrivare a tutto ciò bisogna avere tanta pazienza, rispettare i propri tempi e non aver fretta di trovare soluzioni ai propri problemi.

Quest’anno, non ci sarà il pride, o meglio, non sarà nello stesso modo in cui abbiamo fatto l’anno scorso. Ma se dovessi scendere in piazza questo mese, quale sarebbe il primo tema che ti starebbe davvero a cuore esprimere?
Sicuramente la tematica trans, se ne parla veramente poco in Italia, oppure se se ne parla è sempre riconducibile allo stereotipo della donna trans prostituta. Quando si parla di LGBT+ mi sembra sempre che si faccia riferimento all'amore, all'orientamento sessuale e mai all'identità di genere, ovvero alle persone transgender. Sarebbe veramente bello riuscire a portare una giusta informazione e riuscire a sensibilizzare anche su questo argomento.

E l’outfit che sfoggeresti al pride?
Tanti, tanti, tanti, tanti glitter. Non dico altro.

Cosa ne pensi di tutte quelle persone che credono che il pride sia solo ed esclusivamente un circo o una carnevalata? Quale è ancora oggi l’importanza del pride?
Il pride è tante cose, è una festa per celebrarsi, è una tradizione per ricordare chi ha lottato per noi, ma soprattutto per i diritti civili che ancora mancano, non solo per l'Italia, ma anche per il resto del mondo! In più ormai non è solamente per le persone appartenenti alla community LGBT+, ma per tutti gli individui che hanno voglia di prendersi una giornata per autocelebrarsi e sentirsi "proud" verso se stessi!

Secondo te la perfezione esiste? Se si, cos’è?
Forse sì, forse no. Ognuno di noi non ha la stessa definizione o percezione della perfezione, è un concetto che varia in base alla propria sensibilità e gusto. Nessuno può veramente decretarne l'esistenza concreta.

Quale è stato il commento più bello che tu abbia mai ricevuto e quello che ahimè ti ha ferito, ma forse anche rafforzato?
I commenti belli sono tanti, troppo difficile sceglierne uno. Sicuramente sapere di poter in qualche modo far sentire le persone a proprio agio mi emoziona sempre. Fra i più brutti direi le minacce di morte, perché per quanto mi riguarda non augurerei la morte nemmeno al mio peggior nemico.

Che consiglio dai a tutte le persone che vengono bullizzate sia sui social che nella vita reale?
È difficile dare un consiglio, sono situazioni che ognuno gestisce a modo suo. Penso sia troppo facile dire “ignorali". A volte certe parole possono ferire seriamente, tanto da sentirle rimbombare nella propria testa per anni. Posso dire, essendoci passata, che il tempo fa il suo corso. Prima o poi nella vita capiterà di incontrare persone speciali, talmente speciali da riuscire a dimenticare tutta quella cattiveria subita. Io una volta finito il liceo ho trovato la vera amicizia, non mi importava più dei commenti negativi nei miei confronti, perché sapevo di essere circondata da persone meravigliose che mi volevano bene e quello mi bastava. Non volevo più negatività nella mia vita. Però riuscire a lasciarsi tutto alle spalle è un lungo percorso, ci vuole tempo.

Dal 13 al 18 Giugno hai pubblicato sui tuoi canali “Be You” un progetto che vede come protagonist alcuni membri della tua community. Ci spieghi di cosa si tratta?*
Dal momento che non ci saranno le varie parate, ho pensato che fosse carino cercare di coinvolgere la mia community in questo progetto Pride che sto portando avanti sul mio profilo Instagram per tutto il mese di Giugno. Così ho deciso, insieme a una mia amica fotografa Chiara Glionna, di creare dei collage fotografici con all'interno ritratti di alcuni membri della mia community, con affianco la loro risposta alla domanda "cosa significa per te essere se stessi", da questo deriva il nome "BE YOU"... non volevo essere l'unica a parlare e a veicolare messaggi durante questo The Pride Project, volevo allargare la cerchia di persone e non potevo non pensare a qualcosa anche per la mia community.

Muriel, se dovessi esprimere un desiderio, quale sarebbe?
Un desiderio? Ne avrei almeno 10. Mi piacerebbe tanto vivere in un modo più libero. Sarà un cliché, ma la vita è una sola ed è assurdo che alcune persone pensino di avere il diritto di decidere per il tuo corpo, i tuoi gusti, il tuo aspetto e per il tuo stile di vita. Vorrei semplicemente che fossero tutti un po' più scialli, basta puntarsi il dito contro, non facciamo altro che alimentare odio, siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti esseri umani.

Quando hai davvero realizzato che la professione “Youtuber” poteva essere quella giusta? Come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato a caricare video su YouTube nel 2012, ma ho iniziato a prenderla più seriamente nel 2015, perché mi occupava veramente tanto tempo rispetto agli inizi e perché la mia community cresceva sempre di più!

Quando Muriel hai capito veramente chi fossi? E sopratutto hai avuto momenti nella tua vita in cui “non ti sei accettata” per quello che eri e hai provato ad essere una persona diversa?
Forse quel momento ancora non è arrivato, penso che la vita sia una scoperta continua. Di certo adesso posso dire di avere la situazione più sotto controllo, quando ero più piccola mi sentivo spesso sbagliata, la pecora nera del gruppo, però non ho mai cercato di cambiare per omologarmi in qualche modo. Preferivo soffrire ma rimanere comunque me stessa invece che mettere una maschera.

Vi è stato qualcuno che ti ha consigliato di lasciare perdere? E invece chi è stato o cosa è stato “la tua benzina”, che ti ha fatto capire che ciò che stavi facendo fosse davvero utile e giusto?
Onestamente no, nessuno ha provato a fermarmi. Ho avuto, e ho tutt'ora, la fortuna di essere circondata da amici e parenti fantastici. Magari ogni tanto scappava la domanda "ma sei sicura di poter guadagnare abbastanza? Non è meglio trovare un altro lavoro?", ma niente di più... alla fine questo è un lavoro nuovo e a volte complesso da comprendere per chi non ne sa nulla. La mia community ha avuto un ruolo fondamentale: crescendo sempre di più ho capito il peso delle mie parole e dei miei numeri, dell'impatto che potevano avere sulla vita di alcune persone. Mi piace l'idea di poter aiutare coloro che magari si sentono sbagliat*, come la vecchia me fondamentalmente.

Hai fatto coming out nel 2016 su Youtube. Come hai avuto l’idea di raccontare una cosa cosi importante su un canale del genere? In che modo hai affrontato il tuo pubblico?
Il mio canale è iniziato come diario di bordo online, ho sempre raccontato le novità sulla mia vita. Nel momento in cui ho accettato il mio orientamento sessuale ho deciso di raccontarlo online, ma in maniera molto leggera, infatti non lo considero come un vero e proprio coming out: il video si chiamava "le tre cose che non sapete su di me", o qualcosa del genere. Nel video raccontavo tre fatti, tre novità, ad esempio il mio aver abbandonato l'università, oppure la mia attrazione verso le ragazze.

Recentemente, la cantante Lizzo, ha pubblicato su IG un video dove esprime la sua volontà, di avere il body che lei preferisce e che la fa stare bene sia dentro che fuori. Quale credi sia stato il più grande insegnamento che tu hai dato alla tua community riguardo al body positivity?
Sicuramente la pazienza. Spesso mi chiedono "ma come fai ad essere così sicura di te?" ed è difficile trovare una risposta! Anche perché non è che io sia questa bomba di autostima! Però ho imparato a parlarmi, a prendere consapevolezza del mio corpo e a smettere di insultarlo in continuazione. Per arrivare a tutto ciò bisogna avere tanta pazienza, rispettare i propri tempi e non aver fretta di trovare soluzioni ai propri problemi.

Quest’anno, non ci sarà il pride, o meglio, non sarà nello stesso modo in cui abbiamo fatto l’anno scorso. Ma se dovessi scendere in piazza questo mese, quale sarebbe il primo tema che ti starebbe davvero a cuore esprimere?
Sicuramente la tematica trans, se ne parla veramente poco in Italia, oppure se se ne parla è sempre riconducibile allo stereotipo della donna trans prostituta. Quando si parla di LGBT+ mi sembra sempre che si faccia riferimento all'amore, all'orientamento sessuale e mai all'identità di genere, ovvero alle persone transgender. Sarebbe veramente bello riuscire a portare una giusta informazione e riuscire a sensibilizzare anche su questo argomento.

E l’outfit che sfoggeresti al pride?
Tanti, tanti, tanti, tanti glitter. Non dico altro.

Cosa ne pensi di tutte quelle persone che credono che il pride sia solo ed esclusivamente un circo o una carnevalata? Quale è ancora oggi l’importanza del pride?
Il pride è tante cose, è una festa per celebrarsi, è una tradizione per ricordare chi ha lottato per noi, ma soprattutto per i diritti civili che ancora mancano, non solo per l'Italia, ma anche per il resto del mondo! In più ormai non è solamente per le persone appartenenti alla community LGBT+, ma per tutti gli individui che hanno voglia di prendersi una giornata per autocelebrarsi e sentirsi "proud" verso se stessi!

Secondo te la perfezione esiste? Se si, cos’è?
Forse sì, forse no. Ognuno di noi non ha la stessa definizione o percezione della perfezione, è un concetto che varia in base alla propria sensibilità e gusto. Nessuno può veramente decretarne l'esistenza concreta.

Quale è stato il commento più bello che tu abbia mai ricevuto e quello che ahimè ti ha ferito, ma forse anche rafforzato?
I commenti belli sono tanti, troppo difficile sceglierne uno. Sicuramente sapere di poter in qualche modo far sentire le persone a proprio agio mi emoziona sempre. Fra i più brutti direi le minacce di morte, perché per quanto mi riguarda non augurerei la morte nemmeno al mio peggior nemico.

Che consiglio dai a tutte le persone che vengono bullizzate sia sui social che nella vita reale?
È difficile dare un consiglio, sono situazioni che ognuno gestisce a modo suo. Penso sia troppo facile dire “ignorali". A volte certe parole possono ferire seriamente, tanto da sentirle rimbombare nella propria testa per anni. Posso dire, essendoci passata, che il tempo fa il suo corso. Prima o poi nella vita capiterà di incontrare persone speciali, talmente speciali da riuscire a dimenticare tutta quella cattiveria subita. Io una volta finito il liceo ho trovato la vera amicizia, non mi importava più dei commenti negativi nei miei confronti, perché sapevo di essere circondata da persone meravigliose che mi volevano bene e quello mi bastava. Non volevo più negatività nella mia vita. Però riuscire a lasciarsi tutto alle spalle è un lungo percorso, ci vuole tempo.

Dal 13 al 18 Giugno hai pubblicato sui tuoi canali “Be You” un progetto che vede come protagonist alcuni membri della tua community. Ci spieghi di cosa si tratta?*
Dal momento che non ci saranno le varie parate, ho pensato che fosse carino cercare di coinvolgere la mia community in questo progetto Pride che sto portando avanti sul mio profilo Instagram per tutto il mese di Giugno. Così ho deciso, insieme a una mia amica fotografa Chiara Glionna, di creare dei collage fotografici con all'interno ritratti di alcuni membri della mia community, con affianco la loro risposta alla domanda "cosa significa per te essere se stessi", da questo deriva il nome "BE YOU"... non volevo essere l'unica a parlare e a veicolare messaggi durante questo The Pride Project, volevo allargare la cerchia di persone e non potevo non pensare a qualcosa anche per la mia community.

Muriel, se dovessi esprimere un desiderio, quale sarebbe?
Un desiderio? Ne avrei almeno 10. Mi piacerebbe tanto vivere in un modo più libero. Sarà un cliché, ma la vita è una sola ed è assurdo che alcune persone pensino di avere il diritto di decidere per il tuo corpo, i tuoi gusti, il tuo aspetto e per il tuo stile di vita. Vorrei semplicemente che fossero tutti un po' più scialli, basta puntarsi il dito contro, non facciamo altro che alimentare odio, siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti esseri umani.

Ho imparato a parlarmi, a prendere consapevolezza del mio corpo e a smettere di insultarlo in continuazione. Per arrivare a tutto ciò bisogna avere tanta pazienza, rispettare i propri tempi e non aver fretta di trovare soluzioni ai propri problemi.