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Intervista

Laurie Harding

Da Brighton a Milano, sognando di essere su una rilassante spiaggia tropicale, di dondolarsi su un’amaca in una località calda: questo è quello a cui Laurie Harding pensa. Per un’intervista esclusiva con TheCornerZine, abbiamo avuto il piacere di incontrarlo, ascoltando la storia della sua carriera da modello e la sua risata nel ricordare l’ultimo show di Gucci nel quale ha sfilato. Sappiamo che volete saperne di più, quindi leggete qui sotto per conoscere tutta la storia!

Laurie, iniziamo dal modo in cui la tua carriera da modello è cominciata.

Tutto è iniziato con un incontro casuale…stavo tornando dal lavoro, quando il proprietario dell’agenzia londinese SUPA models mi ha fermato per strada. Sono andato in agenzia la settimana dopo per un follow up. Lo stesso giorno mi hanno mandato al mio primo casting, e il resto è storia!

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Non sono il tipo da street style. Il mio guardaroba consiste, per lo più, di completi casual e camicie molto colorate.

Parlami del tuo primo ricordo nei panni di modello. All’inizio, l’esperienza si è rivelata essere tanto snervante quanto travolgente? Sentivi di non avere la minima idea di quello che stavi facendo?

Dal momento nel quale ho firmato il primo contratto, sono stato gettato nella mischia. Sono passate solo poche settimane dalla firma di quel contratto alla prima sfilata. All’inizio è stato un po’ snervante, ma ho cercato di non pensarci e, soprattutto, non farlo vedere dall’esterno.

Il tuo curriculum è tanto lungo quanto impressionante! Per non parlare poi dei tuoi 54,6 mila follower su Instagram. In cinque anni, sei riuscito a diventare un modello di grande successo. C’è mai stato un momento nel quale hai pensato: ‘Wow, ce l’ho fatta!’?

La prima volta che un pensiero simile ha attraversato la mia mente è stata quando mi sono visto nel cartellone pubblicitario che si trova all’entrata del centro commerciale della mia città natale. I cartelloni cambiano due volte l’anno, ma non dimenticherò mai quel ricordo.

Tralasciando questo argomento, e lo chiedo perché ho appena vissuto una di quelle esperienze dove si rimane abbagliati da una qualche star, hai mai fatto uno di questi particolari incontri con uno stilista o celebrità?

Più di uno, ma il più ‘importante’ è stato quando, un paio di anni fa, ho incontrato Will Smith alla sfilata di Louis Vuitton. Mi sono avvicinato per chiedergli una foto insieme, ma il mio cellulare si è spento nel momento in cui stavo alzando il braccio per scattare la fotografia. Sfortunatamente, non sono riuscito ad avere quella foto…sarà per la prossima volta!

Facciamo un passo indietro e parliamo più nel dettaglio del tuo curriculum. Hai calcato le passerelle di grandi stilisti in tutto il mondo, come Moncler Gamme Bleu, Lanvin, Neil Barrett, Gucci, Missoni, Louis Vuitton, Prada e molti altri. Mi piacerebbe sapere tutto a proposito di alcune di queste esperienze! Dato che sono sicura ne avrai molte tra le quali scegliere, raccontamene un paio.

I momenti più memorabili sono, per me, quelli divertenti. Dopo aver sfilato per Gucci, nella stessa location, per alcune stagioni, ero a mio agio con il ‘layout’. In ogni caso, nell’ultimo show al quale ho preso parte, hanno per un qualche motivo aggiunto degli scalini all’uscita. Durante le prove, quattro ragazzi e io siamo caduti di faccia dalle scale, e ricordo che le hanno dovute pulire per togliere il nostro makeup. Questa è la ragione per la quale si fanno delle prove, immagino! (Ride, N.d.R.).

Hai avuto l’opportunità di indossare alcuni tra i vestiti più belli di sempre. In ogni caso, vorrei conoscere il vero stile di Laurie. Qual è il tuo look ideale?

Non sono il tipo da street style. Il mio guardaroba consiste, per lo più, di completi casual e camicie molto colorate.

C’è un capo senza il quale non potresti vivere e che non può quindi mancare dal tuo guardaroba?

Oh mio dio, sono troppo indeciso per rispondere a questa domanda, quindi devo passare.

E per quanto riguarda un trend che ti piace? C’è un qualche trend che avresti, invece, preferito non facesse ritorno?

Amo il fatto che la femminilità stia lentamente tornando nel menswear. Ciò detto, passerei senza dubbio sopra a quei ragazzini che vestono Supreme e sembrano degli insegnanti di geografia ninja, no grazie.

L’essere un modello ha i suoi pro e contro. Implica, ad esempio, il dover viaggiare spesso e, purtroppo, ci si può sentire soli. Come gestisci la costante distanza dalla tua fidanzata, dalla tua famiglia e dai tuoi amici?

Prima di iniziare a lavorare come modello, non avevo mai lasciato il mio paese, quindi è stata una ‘curva di apprendimento’ per me. Ciò detto, è un qualcosa a cui bisogna fare l’abitudine, essendo parte del lavoro.

Parlando della tua ragazza, Gilda Koral Flora, un paio di mesi fa avete festeggiato il vostro secondo anniversario. Tu hai postato su Instagram un’appassionata dichiarazione del tuo amore per lei, è stato così bello e toccante! In ogni caso, mi piacerebbe sentire la storia del vostro incontro. Essendo tu un modello e Gilda la fondatrice dell’agenzia di comunicazione Koral Communication, in che modo trovate tempo l’uno per l’altro?

Gilda ne sarà felicissima, le riferirò quello che hai detto! (Sorride, N.d.R.). Ci siamo incontrati quasi setti anni fa, in un bar di Londra, attraverso degli amici comuni. Tutto è stato, per così dire, amichevole fino a quando non sono venuto a vivere in Italia. Il resto, immagino lo sappiate. Può essere difficile, ma è quello che è. Immagina quanto difficile possa essere stato portare avanti delle relazioni quando non esistevano il telefono e Skype, ma si è comunque riusciti a trovare il modo. L’amore trionferà sempre!

Un altro requisito per fare questo lavoro è il mantenersi in forma. Dimmi come fai a rimanere così attivo, mantenendo quindi un fisico tonico. C’è un qualche regime al quale ti attieni?

Non direi che seguo un regime. Corro un paio di volte la settimana e cerco di non esagerare con la pizza. Mangio abbastanza sano in ogni caso, quindi non è mai stato un problema.

Diresti che sei cambiato da quando fai il modello? E come o cosa è cambiato nell’industria della moda in questo periodo di tempo?

Non credo di essere una persona molto diversa, ma forse sono condizionato. L’industria è in continuo cambiamento, così tanto che alle volte è difficile stare dietro a tutto. In ogni caso, penso che molto di quello che sta succedendo è un passo nella giusta direzione, verso qualcosa di nuovo e, soprattutto, sostenibile.

Venendo da una città di mare incredibilmente pittoresca, ovvero Brighton, e vivendo ora nella città metropolitana di Milano, è stato difficile adattarsi o ti sei immediatamente sentito a tuo agio nella grande città?

Ero già stato in Italia per lavoro, quindi non si è trattato di un grande adattamento. Imparare la lingua al punto tale da avere un vocabolario più ampio rispetto a quello di un bambino di otto anni si è rivelato essere molto difficile, però!

A tale proposito, cosa preferisci? La vita frenetica di una grande città o la più rilassata singolarità di una città di mare?

Relax, sempre e comunque. Se fosse per me, ti parlerei da un’amaca sotto al sole in questo momento.

Se non fossi un modello, che cosa faresti?

Buona domanda. Se questa esperienza mi ha insegnato qualcosa, qualsiasi ipotesi che potrei fare sarebbe quasi sicuramente sbagliata.

Chi è il tuo modello o la tua più grande fonte d’ispirazione? Per quanto riguarda, invece, un’icona di moda?

Mia mamma. Anche se non la definirei un’icona, sa essere una diva quando vuole. In ogni caso, è al mio fianco dal primo giorno.

Immaginati fra cinque anni. Cosa vedi nel tuo futuro?

È una domanda molto difficile, e credo ci sia molto da valutare. Quest’anno, tornerò sui banchi di scuola, quindi chi può dirlo. Fintantoché la gente sarà abbastanza fuori di testa da pagare per farmi scattare qualche fotografia, sarò felice di accontentarli (Ride, N.d.R.).

Amo il fatto che la femminilità stia lentamente tornando nel menswear. Ciò detto, passerei senza dubbio sopra a quei ragazzini che vestono Supreme e sembrano degli insegnanti di geografia ninja, no grazie.