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Intervista

Simon Landrein

È un illustratore dallo stile semplice, minimalista e che va dritto al punto a essere dietro a questa intervista rilasciata in esclusiva per TheCornerZine. L'atteggiamento e il modo in cui Simon Landrein si approccia alla vita e ai social network sono un qualcosa da cui noi tutti dovremmo prendere esempio. Volete saperne di più? Allora continuate a leggere!

Un artista, un illustratore e un animatore. In quale di queste professioni ti ritrovi maggiormente? Chi è il vero Simon?

Per ora, direi un illustratore.

Simon Landrein

Sono francese, ma ho vissuto a Londra per 10 anni, quindi direi che entrambe le culture hanno influenzato il mio lavoro. È divertente, perché i francesi e gli inglesi sono diversi e simili al tempo stesso.

Tutti hanno un punto di vista diverso su se stessi e sugli altri. Tu come descriveresti la tua estetica?

Lo stile che uso è alquanto audace, a volte minimalista e decisamente sfacciato.

Con un enorme lista di clienti sul tuo curriculum, ce n'è uno che si distingue dagli altri e che ricordi con particolare ammirazione?

Lavorare per Le Monde è stato fantastico, una grande esperienza in campo editoriale. Sono anche apparso in articoli importanti.

Tu vivi in Francia. Diresti che questa città ha influenzato i tuoi lavori? E che mi dici di Londra?

Sono francese, ma ho vissuto a Londra per 10 anni, quindi direi che entrambe le culture hanno influenzato il mio lavoro. È divertente, perché i francesi e gli inglesi sono diversi e simili al tempo stesso. Forse puoi accorgertene guardando le mie opere, ma per me è difficile da dire.

La vita da artista è quella che hai sempre sognato fin da bambino? Ti sembrava essere la tua vocazione naturale o immaginavi qualcosa di completamente diverso?

Onestamente non avrei mai creduto che mi sarei guadagnato da vivere con i miei disegni, crescendo non desideravo altro che un lavoro. All'inizio ero soltanto felice di lavorare, ma ho avuto anche molta fortuna nella mia carriera, e alcune opportunità mi hanno permesso di arrivare dove sono adesso.

C'è un artista in particolare che hai ammirato fin da giovane, che magari ha ispirato il tuo stile artistico e le tue opere?

No, a dire il vero. Penso che tutti ammirino diversi artisti nel corso della loro vita, e la somma della singole influenze è difficile da descrivere. Detto ciò, quello che è interessante da notare è come alcuni ti influenzino più di altri, anche se non rappresentano le influenze che stavi cercando. Quindi, posso forse affermare che leggere molti fumetti di origine belga e francese, come quelli di Hergé e Franquin, ha avuto una forte influenza sul mio lavoro.

E adesso? Quel punto di riferimento è ancora lo stesso?

Adesso la maggior parte di loro sono miei amici, persone con le quali parlo direttamente. Credo di trarre più ispirazione dalle conversazioni di tutti i giorni, anche perché possono essere divertenti da trasporre in illustrazioni. Comunque, sono più un nerd del cinema che del design. Quindi, il cinema è, per me, una grande influenza: mi piace davvero Bertrand Blier, così come molti registi americani (Robert Altman, Michael Mann, Martin e, più recentemente, Adam McKay).

I tuoi lavori vengono pubblicati in riviste internazionali (come The New Yorker, The New York Times e GQ France). Parlando di riviste, qual è la tua preferita da leggere? E tra quelle più orientate verso il mondo della moda?

Una delle mie preferite è una rivista francese di cinema che si chiama 'Rockyrama'. Non mi viene in mente nessuna rivista di moda in particolare. Direi che tendo a concentrarmi su poche cose che conosco e a seguirle sulle loro piattaforme social.

Continuando con la moda, qual è il tuo outfit tipico e cosa manca, invece, dal tuo guardaroba?

Il mio outfit tipico è d’ispirazione street. Quindi, a mancare nel mio guardaroba sono gli accessori e i vestiti da ragazzo di città, come un blazer con sotto una T-shirt e degli stivaletti Chelsea…quel genere di cose lì! Le persone credono che io sia più giovane di quello che sono in realtà (Ride, N.d.R.).

Recentemente, ho parlato con una mia conoscenza che, per lavoro, ha a che fare con software e tecnologia. In quanto creativa, che adora disegnare e realizzare sketch di moda, sono curiosa di sapere quali sono i software che usi.

Uso per lo più Photoshop e Cintiq, vista la loro utilità. C'è però da dire che carta e penna sono sempre a fianco del mio computer, e che disegno ancora alla vecchia maniera quando ho qualche minuto libero.

Preferisci usare dei software o disegnare alla vecchia maniera, con carta e penna?

Entrambe le cose, a dire il vero.

Simon, ti confesso che ho passato almeno un'ora guardando il tuo profilo Instagram (Ride, N.d.R.). Sono rimasta tanto intrigata quanto impressionata. I tuoi lavori sono molto divertenti e provocanti, li adoro! Parlando del tuo account Instagram, sembra che tu sia molto attivo sui social. Dimmi, cosa ne pensi? Quale usi di più? Pensi che siano una cosa buona per te?

Ho iniziato a usarli in maniera più attiva negli ultimi tre anni. Funziona, per me? Penso che Instagram si presti bene per le illustrazioni e, dato che il mio stile è semplice, posso postare molto, il che va bene data la piattaforma. Sono ben consapevole del fatto che avere tanti like non voglia dire più di tanto. Come ho detto prima, mi ci trovo bene, ecco tutto. Si tratta di una finestra che si può usare per vendere il proprio lavoro, ed è quello che faccio.

Rimanendo sul tema dei social e della tecnologia, al giorno d’oggi siamo, come società, costantemente bombardati da immagini e stimoli visivi. Essendo tu un illustratore, ti senti in dovere di realizzare delle opere che facciano pensare la gente?

Non proprio, non penso che io abbia il dovere di far pensare la gente. Di certo, penso che sia grandioso se riesco a far incuriosire qualcuno a proposito del mio lavoro e dare il via a una conversazione, ma credo che si tratti più di fare il punto o raccontare una storia che susciti emozioni. È già un buon inizio.

Simon, mi piacerebbe sentire il tuo consiglio per le prossime generazioni di creativi. E non andarci piano! (Ride, N.d.R.)

Bhe, credo che una delle cose migliori da fare sia guardare, leggere e ascoltare ogni forma d’arte di proprio gradimento. Fa sempre bene prendersi del tempo per approfondire le cose che facciamo e cerchiamo. So che può risultare scontato, ma visitare una galleria, invece che guardare il proprio smartphone, è un qualcosa che si ricorda molto di più, e potresti anche incontrare persone con cui fare quattro chiacchiere.

Per concludere, immagina che ci siano due biglietti sul tavolo e una valigia a terra. Per dove sarebbero quei due biglietti? Chi verrebbe con te? E, tolti il tuo album e la tua penna, quali sono gli altri oggetti che ti porteresti dietro?

Mi piacerebbe avere tutto questo di fronte a me! Amo viaggiare, ma non sono proprio avventuroso. Forse, un viaggio divertente potrebbe essere in Giappone con mia sorella. Lei ha appena imparato la lingua e io non ci sono mai stato, quindi avrei con me un traduttore personale. Non sono così pigro in realtà, ma sarebbe bello. Senza dubbio mi porterei dietro i tappi per le orecchie, ora vivo in un posto tranquillo e non sono più abituato al rumore!

Il mio outfit tipico è d’ispirazione street. Quindi, a mancare nel mio guardaroba sono gli accessori e i vestiti da ragazzo di città, come un blazer con sotto una T-shirt e degli stivaletti Chelsea.