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Intervista

Martina Nermin Depretto

Occhi nocciola, capelli biondo ghiaccio e tratti da bambola. Dal calcare la passerella del marchio emergente Sunnei al collaborare con Camper, Trussardi e Versace, la modella italiana Martina Nermin De Pretto ci accompagna alla scoperta della sua vita da ragazza copertina. Continuate a leggere questa intervista esclusiva per scoprire cosa succede davvero nel dietro le quinte.

Innanzitutto, quando hai realizzato di voler intraprendere una carriera nella moda?

A essere onesta, è accaduto per caso! All’epoca, facevo qualche lavoretto e il mio ragazzo mi ha presentato a un suo amico che fa il booker…gli sono piaciuta da subito!

Martina Nermin Depretto

Il look per il quale opto sempre più spesso è composto da una T-shirt bianca, pantaloni a zampa neri, scarpe Tabi e grandi, grandi occhiali da sole scuri.

Martina, in che modo descriveresti il tuo stile? È cambiato da quando fai la modella?

‘Moody’, un po’ come me. Ci sono giorni nei quali mi vesto in maniera particolarmente eccentrica (sono una grande fan di stampe, pattern e animalier) e altri in cui voglio indossare solo il minimo indispensabile. Da quando faccio la modella, ho scoperto la bellezza del ‘minimal’, dell’avere pochi capi semplici, belli ma essenziali.

Ciò detto, qual è stato il momento più importante della tua carriera fino ad ora?

Ne ho ancora di passi da fare! Sono abbastanza contenta e soddisfatta di quello che ho raggiunto: sono riuscita a sfilare, scattare qualche cover e collaborare come influencer con brand molto cool, come Trussardi, Versace e Camper.

La moda è da sempre una tua passione? Se sì, in che modo hai nutrito il tuo interesse?

La moda mi è sempre piaciuta, ma è diventata una vera passione quando ho iniziato a lavorare in questo ambito. In ogni caso, ancora oggi la percepisco come un modo di esprimersi al massimo, un biglietto da visita.

Qual è il capo senza il quale non potresti vivere?

Un bel cappotto e un paio di stivali texani.

Martina, hai un consiglio di stile per distinguersi emergendo così dalla massa?

I capi più unici che puoi indossare e che nessuno potrà mai toglierti sono la tua personalità e la tua sicurezza. Quindi, il mio suggerimento è di lavorare su se stessi e poi esprimersi: le persone sono in grado di cogliere l’aurea di chi le circonda e spesso la invidiano.

Cosa non può mancare nella tua borsa?

Un paio di occhiali da sole, il burrocacao, la macchina fotografica analogica e i cruciverba!

Parlando di social network, hai oltre 24 mila follower su Instagram. Quali credi siano gli aspetti positivi e negativi dei social? Come reagisci alle critiche online?

Anche in questo caso, sono diventata popolare sui social network senza averlo premeditato. Nel piccolo ambiente in cui vivevo, mi sentivo incompresa. Infatti, per ogni persona che mi ammirava, un’altra del mio paese mi odiava. Mi esprimevo su Instagram, perché ero incapace di farlo nella vita reale e gli avventori del web lo apprezzavano. Quindi, posso dire di essermi fatta le ossa. Sono fatta così e non cambierei me stessa per piacere a nessuno al mondo, perché in fondo mi basto e avanzo. Ho vissuto sia il lato positivo che quello negativo. Quello positivo consiste nella possibilità di sentirsi parte di qualcosa, di sollevare tematiche che, se raggiungono un’ampia visibilità, possono fare la differenza. Quello negativo ha, invece, a che vedere con l’ipersensibilità delle persone iscritte ai social network: qualsiasi cosa può offenderle, sentono di avere il diritto di criticare qualsiasi contenuto solo per il gusto di farlo.

Cosa dimentichi sempre di mettere in valigia?

Non viaggio mai leggera (Ride, N.d.R.)! Ho un problema con il distinguere le cose essenziali da quelle superflue, eppure continuo a dimenticare spazzola e spazzolino.

Parlando di sport e alimentazione, come mantieni la linea? Segui una particolare dieta? Pratichi una qualche attività sportiva?

Da buona italiana, il cibo è un aspetto fondamentale della mia vita. Mi piace molto cucinare e altrettanto mangiare, quindi l’unica dieta che seguo è il vegetarianismo, per questioni etiche. Per quanto riguarda lo sport, sono sempre stata una persona attiva: da bambina, praticavo danza e, quando ho smesso, ho iniziato ad andare in palestra di tanto in tanto. Per me, il miglior esercizio rimanere, però, il camminare o andare in bicicletta, anziché prendere i mezzi di trasporto pubblici.

Qual è il look che ti rappresenta al meglio? E cosa indossi quando viaggi?

Il look per il quale opto sempre più spesso è composto da una T-shirt bianca, pantaloni a zampa neri, scarpe Tabi e grandi, grandi occhiali da sole scuri. Quando viaggio, mi piace essere comoda. Quindi, se possibile, cerco sempre d’indossare un paio di ciabatte.

Per quanto riguarda la sostenibilità, in che modo pensi la moda possa dare il proprio contributo?

Ci sono tante cose che non mi piacciono dell’ambiente in cui lavoro, a causa dell’impatto ambientale che hanno. Ad esempio, l’uso della plastica durante gli shooting fotografici (è assurdo, fra bicchieri e bottiglie!), l’utilizzo della pelliccia, lo scarso riciclo dei materiali e il fatto che l’invenduto venga bruciato. Tanti piccoli accorgimenti potrebbero fare la differenza. Il vantaggio nel comprare i prodotti dei grandi brand è che, una volta fatto l’investimento, il capo acquistato è per sempre: io indosso ancora i vestiti che portava mia mamma da giovane!

Quale consiglio daresti a un’aspirante modella? Quali sono i lati che preferisci e quelli che, al contrario, non ti piacciono della vita da modella?

Di credere in se stessa! Purtroppo, questo lavoro porta a dubitare di se stessi e di come si appare, perché si è costantemente giudicati e posti a confronto con altre persone. Allo stesso tempo, essendo sempre circondati da molte persone, si ha l’occasione di allacciare altrettanti rapporti d’amicizia. Insomma, si vivono molte esperienze diverse…e poi, si viaggia molto!

Detto ciò, hai un sogno nel cassetto?

Sono soddisfatta della mia vita in questo momento. Quindi, ora come ora, il mio unico sogno è quello di trovare il mio posto nel mondo, perché ho ancora le idee confuse e ci sono troppe cose che vorrei fare!

Infine qual è la domanda che non ti è mai stata fatta, ma alla quale avresti sempre voluto rispondere?

Quale superpotere vorresti avere?’, alla quale risponderei dicendo: ‘Quello di capire e parlare qualsiasi lingua’.

La moda mi è sempre piaciuta, ma è diventata una vera passione quando ho iniziato a lavorare in questo ambito. In ogni caso, ancora oggi la percepisco come un modo di esprimersi al massimo, un biglietto da visita.