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Intervista

Andrea Marcaccini

Se dovessimo definire Andrea Marcaccini solo con una parola sarebbe quasi impossibile. Un modello poliedrico con interessi che spaziano a partire dall’arte fino ad arrivare alla moda. Un look e un fisico che non passano inosservati. Scopri subito cosa ci ha detto in esclusiva per TheCorner.com

Ciao Andrea, ci racconti un po’ chi sei e come è iniziata la tua carriera?

La mia carriera incomincia per caso, grazie a mio cugino che mandò delle mie foto ad un’ agenzia di Bologna dove venni preso e dove ha inizio la mia carriera di modello. Nel mentre decido di studiare all’Università di Forlì Scienze Criminologiche ed in un editoriale conosco il fotografo Michael Kenta che mi consiglia di trovare un’agenzia a Milano. Qui inizio a lavorare per i brand più importanti come Trussardi, Ralph Lauren e Calvin Klein. Sempre a Milano decido di cambiare look, facendomi crescere la barba, i capelli e inizio a tatuarmi. I primi ostacoli iniziano ad arrivare perché nessuno credeva in quel look. Per fortuna, il fatto di avere la barba è diventato un trend e quindi ho continuato a lavorare ancor meglio rispetto a prima.

Andrea Marcaccini

Quando parlo di arte, ammetto che l’arte vada a braccetto con il fatto di creare, quindi si può fare arte disegnando una scarpe, facendo un quadro, o un’istallazione. Il campo dell’arte è vasto e non voglio mettermi limiti di quando sarà vasto il mio.

La prima volta che ci siamo incontrati era su un set per un servizio fotografico in cui facevi il modello. Oggi sei un imprenditore con una tua linea d’abbigliamento e un designer di carta da parati. In quale di queste professioni ti ritrovi maggiormente?

Ad oggi ho un piccolo brand, faccio arte e ho uno store insieme a mia madre. Io mi riconosco principalmente nel ruolo di artista. Il mio obiettivo principale sarà quello di far crescere il mio brand. Quando parlo di arte, ammetto che l’arte vada a braccetto con il fatto di creare, quindi si può fare arte disegnando una scarpe, facendo un quadro, o un’istallazione. Il campo dell’arte è vasto e non voglio mettermi limiti di quando sarà vasto il mio.

La barba oggi è uno dei trend più amati degli uomini. Ci puoi spiegare come mai ha deciso di farla crescere e come la curi?

La barba mi è sempre piaciuta. Mi è rimasto impresso un modello degli anni 90 che ha avuto la barba e che ha rispecchiato quei canoni di bellezza. Ho deciso di tenere la barba a seguito di alcuni lavori dove ho avuto intenzione di crearmi il mio proprio look senza ascoltare troppo le richieste dei mie booker di allora. Sono sincero, non la curo. La lavo come tutti gli altri.

Sempre rimanendo in topic look: ci descrivi il tuo look? Cosa non pò assolutamente mancare nel tuo guardaroba?

Il mio look è semplice ma al tempo stesso complesso. Preferisco indossare un jeans casual rispetto al classico pantalone. Sto passando da un look che potremmo definire rocker a un look più over e pulito. Il mio look è davvero comodo: non possono assolutamente mancare nel mio guardaroba una t-shirt, un jeans, una felpa e un chiodo in pelle.

Hai dichiarato “I miei tatuaggi sono la mia vita, quello che è disegnato sul mio corpo voglio che rimanga per sempre.” Come nasce questa passione per i tatuaggi? Quale di questo è quello a cui sei più legato e perché?

I tatuaggi fanno parte della mia vita, sono ricordi, sono decisioni, sono dubbi e certezze. Tutto ciò che concerne il mio cammino. Quello a cui sono più legato è uno che ho sul braccio destro che rappresenta degli uccelli come simbolo della libertà. Sulla gamba destra per esempio, alla fine della sessione di tattoo, chiedo in prestito la macchinetta e mi tatuo una frase che in quel momento sento importante. La passione nasce quando ero piccolo con i famosi “Trasferibili”.

Hai un fisico davvero in forma. Segui una dieta in modo particolare? Pratichi sport?

Grazie mille (LOL). Sono decisamente fortunato e devo ringraziare i miei genitori per questo. Non seguo particolari diete. Sto attento a non mangiare troppe “Schifezze”. Preferisco i piatti vegetariani e vegani a quelli di carne. Mi piace far sport, mi tiene attivo e mi ricarica. Faccio palestra, ma ho praticato davvero tanti sport come calcio, karate, pallavolo e crossfit.

Hai un brand di vestiti. Ci spieghi qual’è la filosofia di questo brand e cosa la caratterizza?

Il brand si chiama “Shine on District”. E’ un genere che racchiude tutti i miei gusti, come se fosse il mio armadio, dove all’interno si possono trovare ricerche dai miei viaggi alle mie ispirazione. La città che mi ispira più di tutte è New York, dove in questa meravigliosa città si possono trovare davvero tutti gli stili in diverse persone che convivono sempre problemi. Anche la ricerca dei tessuti è fondamentale.

Hai un profilo instagram di quasi 150K. Cosa ti piace particolarmente del mondo dei social e cosa invece non apprezzi. Ti sei mai trovato di fronte a delle critiche che ti hanno aiutato nel tuo percorso professionale e non solo?

Il mondo dei social è divertente e lo vivo anche come un lavoro. Ma non ne sono ossessionato. Mi interessa seguire le pagine d’arte e alcuni profili “spirituali”. I social sono un grandissimo mezzo di comunicazione: possono farti raggiunge una visibilità che senza di esso non sarebbe stato possibile. O almeno in modo sicuramente più veloce. E’ un bombardamento di immagini è vero, ma se si riesce a fare una buona selezione, può essere un ottimo punto di partenza per una ricerca personale. Ciò che non mi piace dei social è la superficialità. Non mi interessano molto le critiche che ricevo sui social. Quelle che mi interessano sono quelle delle persone a cui ci tengo.

Progetti per il futuro?

Per il futuro spero in tanta felicità per me ed i miei cari e spero di poter andare avanti a coltivare le mie passioni.